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Appello alle madri di nascita
LETTERA APERTA ALLE MADRI CHE NON HANNO RICONOSCIUTO I FIGLI

Mi chiamo
Monica Rossi, sono socia fondatrice di FAEGN, un'associazione che riunisce in Italia i figli adottivi maggiorenni e i genitori naturali e che lotta affinchè venga riconosciuto il diritto di accesso alle origini anche per un figlio adottivo non riconosciuto alla nascita. E' di questi giorni la sentenza, attesa e importante, n. 278/2013 della Corte Costituzionale che riconosce la possibilità al figlio adottivo che presenti istanza di accedere ai dati sulla propria madre naturale qualora non persista, da parte di quest'ultima, la volontà che permanga l'anonimato. Certo, la legge a questo punto dovrà essere cambiata, dovranno essere definite le modalità e su questo aspetto noi figli adottivi uniti nelle varie associazioni (FAEGN, Comitato per il diritto alle origini biologiche) vorremmo ragionare e poter esprimere il nostro pensiero. Ora, però, vorrei rivolgermi, per una volta, all'altra parte coinvolta da questa sentenza, alle altre protagoniste che da anni restano nell'ombra:
Questa lettera è per voi, madri di nascita, perchè noi figli adottivi vi chiamiamo così, per maggiore rispetto nei confronti dell'importante ruolo che avete avuto e ancora avete nella nostra vita. A voi vorrei dire che siamo in tanti, tantissimi a cercarvi con impegno e sofferenza da anni. Molti di noi hanno avuto adozioni felici, altri meno ma tutti, tra i figli adottivi che cercano, sono mossi da un bisogno esistenziale: conoscervi. Per noi conoscervi è chiudere un cerchio, è vedere un volto, sentire una voce, percepire delle emozioni, ascoltare una storia che è la vostra ma anche la nostra storia. Sono nove mesi quelli che abbiamo passato dentro di voi: se pensate che in un neonato non si imprimano le emozioni della madre, belle o brutte o la ferita della separazione, noi siamo qui per dirvi che non è così. Ci sentiamo un po' come petali staccati da un fiore, aiutateci a ricomporre i pezzi. Noi abbiamo vissuto le nostre vite, creato le nostre famiglie, lavorato, studiato ma la vostra presenza non è mai cessata dal giorno in cui ci avete lasciato. Avete compiuto una scelta coraggiosa, ci avete dato le possibilità che pensavate di non poterci dare, magari perchè troppo giovani o in difficoltà ma oggi perchè continuate a restare nell'ombra? Oggi la sentanza vi da la possibilità di ripensarci, di esprimere la volontà di incontrarci. Oggi non è più una vergogna l'avere dato un figlio in adozione e noi siamo i primi a riconoscerlo e a ricordarvelo. Uscire dall'ombra, certo, è un'altra scelta difficile e coraggiosa ma quanto bene vi fa scacciare il pensiero di quel figlio lasciato? Anche se avete creato nuove famiglie, noi non siamo qui per minacciare il vostro equilibrio ma chiedetevi: quanto vale un equilibrio che poggia su un segreto? La maggior parte di noi vi cerca da anni ed anni, ha bussato a mille porte, ha usato tv, giornali ma gridare nel silenzio è doloroso. Avete compiuto una scelta tanti anni fa ma oggi potete compierne un'altra e riemergere da questo silenzio. Se ci pensate meglio noi vi chiediamo solo un attimo in tutta la nostra esistenza, un incontro di un attimo in cui riunire le nostre strade e poi decidere, insieme, se continuare una accanto all'altra o se separarci di nuovo. Se darci questo attimo vi costa tanto, pensate anche a cosa è costato finora a noi dopo anni di tormenti, di volti scrutati in cerca di una somiglianza, di identità immaginate, di domande irrisolte e soprattutto, pensate a quanto ci costerà in futuro quando pian piano invecchieremo fino a spegnerci, con questo profondo desiderio ancora dentro ma ormai lontano e irrealizzabile per un tempo volato via nel silenzio.

Vi aspettiamo.